Chi pratica la professione di scrittore può sperimentare sensazioni sgradevoli che diminuiscono la sua autostima e gli impediscono di svolgere bene il suo lavoro.
Può capitare sia ai giovani che ai più adulti. Si tratta di un fenomeno molto insidioso che può portare anche a dubitare della propria vocazione impedendo, di fatto, di diventare uno scrittore affermato o un giornalista di grido.
Ma ci sono alcuni consigli di base da seguire in questi casi e voglio proporveli in questo capitolo.
Ciò che dovete ripetervi continuamente sono alcune semplici affermazioni: adoro leggere, adoro scrivere e non posso farne a meno. Per me è essenziale comunicare il mio pensiero.
Forse è capitato anche a voi di sentire una voce interiore fare eco nella vostra mente: “Ehi! Chi ti credi di essere, un JK Rowling? Oh mio Dio, smetti di fingere, tu non diventerai mai uno scrittore affermato”.
Capita frequentemente di sentire risuonare nel proprio cervello frasi come queste. Si tratta di veri e propri fantasmi interiori. Sappiate che possono essere estremamente nocivi per la vostra attività di copywriter.
Per qualcuno si tratta di aspetti estremamente controproducenti che possono ritardare il conseguimento degli obiettivi.
Se siete stati afflitti, come lo sono stato io, da questa specie di “morbo”, posso subito dirvi di non preoccuparvi, questa voce interiore parla solo a favore dei detrattori, reali o immaginari. Non è l’incarnazione del dono autentico della creatività che è in voi.
Quando sai di avere una grande idea in testa non ti scoraggiare e vai avanti per raggiungere il tuo scopo, quello di trovare lettori. Cerca di completare ciò che scrivi e di non lasciare a metà il tuo lavoro. Pigia i tasti del pc o della macchina da scrivere, anche se non ne hai voglia o se sei stanco. Scrivi, abbozza, annota qualsiasi cosa perché tutto ciò che scriverai potrà servirti se non subito, in futuro.
Quando questa perfida voce interiore soffia insistente nelle tue orecchie, resisti alla tentazione di fermarti.
Comportamento della Mente
Come il vostro pensiero possa diventare il tuo peggiore nemico può dipendere da ragioni specifiche.
Può capitare che la fiducia in te stesso possa talvolta venire a mancare e devi sapere che questo rischio professionale può colpire tutti, anche i migliori scrittori.
“Accidenti – qualcuno di voi dirà – non ho scritto ancora nulla e adesso il tempo stringe per la consegna delle bozze o dell’articolo”.
Può sembrare che tu sia ancora lontano dal conseguire un apprezzabile risultato nella tua professione di scrittore ma non devi assolutamente dubitare di te stesso e delle tue capacità.
Qualcuno continua a sentire nelle proprie orecchie pensieri negativi del tipo: “Ogni volta che mi appresto a scrivere, un demone interiore mi suggerisce: “Oh, sì, ti stai rimettendo al lavoro ma non combinerai nulla, perché tu non sei capace di scrivere”.
Qui le tattiche che devi utilizzare per uscire da questo circolo vizioso ed estremamente pericoloso sono quelle di sempre.
Devi cercare di manipolare le vecchie abitudini di pensiero ripetutamente e sostituirle con nuovi e più costruttivi pensieri. Devi farlo in modo consapevole e introiettare le nuove abitudini nel tuo subconscio.
“Qualunque nostra azione è anzitutto determinata dai nostri pensieri, quindi se li sostituiamo, possiamo di conseguenza modificare anche il nostro modo di comportarci”.
Questo è ciò che affermavano Cherith Powell e Greg Forde.
La risoluzione di cambiare è il primo passo. Devi essere capace di convincerti che le tue capacità di scrivere sono eccellenti, devi essere convinto di potercela fare. Ignora i mormorii mentali indesiderati! Rifiuta di fermare la tua mente su queste considerazioni negative.
“Ogni volta che riesci a governare e dirigere i tuoi pensieri, invece di perderti nei meandri di input negativi, sei in procinto di far crescere la tua esperienza di scrittore”.
In sintesi era questo ciò che affermava il saggio Richard Carlson, famoso autore ed esperto in riduzione dello stress.
Egli suggeriva di scrivere sempre, fino a quando l’abitudine si è incorporata nel proprio sistema mentale.
E’ semplice, dovete semplicemente attenervi a questa regola. La disciplina condizionerà la tua mente e potrai dire con orgoglio: “ora posso” e avrai subito dopo le prove della tua abilità di scrittura.
Tutto questo accadrà lentamente ma inesorabilmente se riuscirai a mettere in atto i vari punti del processo.
Un positivo esperimento potrebbe essere quello di provare a caldo le capacità della vostra mente e di quanto essa può essere creativa. Anche se siete colti dal celebre blocco dello scrittore, se manterrete la calma e la tranquillità interiore potrete raggiungere risultati sorprendenti.
Cercate di produrre articoli o brani di un vostro racconto o romanzo, senza badare molto a come la scrivete.
Questo esperimento vi porterà a scoprire la vostra abilità come scrittore e sosterrà il vostro spirito nell’esecuzione del lavoro. Le successive stesure dello stesso testo rimedieranno agli errori.
“Siamo sempre quello che facciamo. L’eccellenza, quindi, non è un atto, ma un’abitudine”. Questo lo diceva Aristotele.
Non mirate subito al top, accontentatevi, cominciate a scrivere piccoli reportage e articoli, fatevi pubblicare anche da piccole testate locali o da piccoli Blog.
La vostra stima aumenterà e crederete di più in voi e nelle vostre capacità.
In questo modo riuscirete a capire quale direzione prendere e avrete chiari nella vostra mente gli obiettivi che volete raggiungere.
Questi piccoli lavori che svolgerai per conto di qualcuno confermeranno in te l’idea che stai realmente esercitando la professione di scrittore e potrai apparire come tale anche agli occhi degli altri.
Un lavoro pubblicato annulla quasi istantaneamente i danni provocati da quella insidiosa voce interiore e anche l’opera dei detrattori reali (a differenza di quelli professionali che sono costruttivi e oggettivi critici letterari).
“Vuoi sapere chi sei? Non chiedere, leggi.
L’azione ti permetterà di delineare e definire te stesso. Scoprirai tutto attraverso l’osservazione delle tue azioni”.
In sintesi era questo il pensiero di Witold Gombrowicz (1904-1969), polacco, romanziere, drammaturgo e saggista.
Prendi l’abitudine di studiare la vita delle persone che hanno iniziato con fatica questa professione, che hanno dubitato di se stessi e magari sono andati incontro anche a numerosi fallimenti.
Pensa quante volte hanno temuto di non poter raggiungere l’eccellenza o per lo meno risultati apprezzabili.
Conta quante volte si sono sentiti disadattati, scoraggiati, depressi.
Rifletti su quanto hanno combattuto per vincere i fantasmi del loro teatro interiore ma hanno vinto grazie alla loro forte personalità e alle grandi doti di un intelletto che sapeva ragionare in modo pragmatico e razionale.
Leggi le biografie degli scrittori e scoprirai le loro lotte, guardati intorno per essere ispirato.
Sposta l’attenzione dalla beffa dei tuoi pensieri negativi verso persone reali, scrittori anche non necessariamente famosi, che sono riusciti a scrivere pensieri di grande profondità.
Nella mia attività di scrittore io mi sono dato dei punti fermi. Nel mio ritmo ho imparato a reagire.
La reazione automatica scaccia la brutta sensazione di inefficienza e mi aiuta a procedere.
Essa non può garantire una vita priva di ribellioni di dialoghi interiori negativi, ma questi approcci mentali servono per rafforzare le difese mentali in modo straordinario fino a quando le cattive voci sono del tutto sottomesse.
Ascolta il consiglio degli altri scrittori che dicono: scrivere, scrivere, scrivere e ancora scrivere. Queste parole sono una miniera d’oro.
Solo scrivendo si acuisce e si stimola la mente. Tutto questo ti aiuta a stare lontano dalle tue insicurezze e da quelle insidiose voci interiori che ti continuano a ripetere che tu non sarai mai uno scrittore.
Per perseguire il tuo sogno: scrivi!
Spero che dopo aver letto questo articolo capirai come muoverti.
Per cominciare a scrivere puoi iniziare da un saggio che ha più libertà di stile e non deve attenersi a impostazioni predefinite come può essere un racconto o un romanzo.
Prova a scrivere un breve saggio che può essere anche un articolo di cronaca di un evento accaduto nella tua città o nel tuo paese. Oppure una breve ricerca su un tema specifico. Magari sulle sette religiose nel tuo paese o sull’uscita di un nuovo dispositivo di ultima generazione.
In realtà, il tuo personale tentativo dovrebbe essere quello di dare una parvenza di impegno su qualche tema avvincente o che ti appassiona.
A differenza di altri incarichi accademici, il saggio suggerisce la libertà più assoluta nel tuo lavoro creativo. Il suo principale vantaggio è che si può scrivere su qualsiasi argomento, in qualsiasi stile.
Il saggio è il tuo punto di vista su qualcosa che hai sentito, letto, visto. La prima linea del saggio è la tua personalità, i tuoi pensieri, i sentimenti e la tua personale posizione rispetto alla vita. Con questo genere di lavoro hai un’occasione unica per entrare in una polemica ragionevole con altri autori che hanno scritto sullo stesso argomento prima di te.
Io l’ho fatto e ne ho ricevuto grandi frutti per la mia professione di scrittore.
Ricorda però che la libertà del processo di scrittura non è così facile, perché non ci si può aspettare di trovare subito un’idea originale che catturi l’attenzione dei lettori.
Il titolo del saggio non è strettamente legato al tema del saggio: il titolo può anche servire come punto di partenza per la tua riflessione; può esprimere il rapporto tra il tutto e le parti. Una composizione libera quale è quella del saggio è soggetta alla sua logica interna ed esprime una specifica presa di posizione dell’autore.
Lo stile del saggio può essere caratterizzato dal suo aforistico e paradossale carattere che si può esprimere anche a livello figurato. Per trasmettere la tua percezione personale del mondo è necessario: citare molti esempi simili al tuo, tracciare un parallelo, scegliere le analogie e utilizzare varie associazioni.
Una delle caratteristiche del saggio è il largo impiego di numerosi mezzi espressivi, come metafore, parabole, figure allegoriche, simboli e confronti.
La tua capacità di arricchire e rendere il tuo saggio più interessante può dipendere da numerosi fattori tra i quali: conclusioni imprevedibili della ricerca o dello studio effettuato su quel dato argomento, svolte inaspettate, interessanti linee di eventi.
Quello che conta è essere breve, ma allo stesso tempo evitare un’assoluta semplicità. Nessuno è disposto a leggere un libro monotono.
Per completare il progetto del tuo saggio, puoi leggere ad alta voce, sì, ad alta voce ciò che hai scritto.
Sarai colpito dal numero di dettagli grezzi nel tuo saggio e procederai alle correzioni opportune. Sbarazzati delle impurità senza alcun rimpianto.
Se quindi sei nella posizione di dover dire qualcosa di nuovo, originale ed esclusivo, il genere del saggio è il libro che devi scrivere.
Siate creativi, liberate la mente. Forse potrebbe rivelarsi in voi una dote inaspettata, quella di un grande saggista.
Il passo poi è breve. Dopo aver scritto un saggio ben costruito, potrete cimentarvi anche nella scrittura di un romanzo o di un racconto breve.
In bocca al lupo e buona scrittura.
LEGGI GRATIS L’ANTEPRIMA DI QUESTO MANUALE DI SCRITTURA