Molte persone che visitano il mio sito e si dilettano a scrivere libri e distribuirli sulle varie piattaforme disponibili online, mi chiedono se quest’attività è regolamentata da qualche normativa e soprattutto se è soggetta all’apertura della partita iva.
Sulla rete le informazioni non mancano, ma spesso sono imprecise, sommarie e spesso anche errate.
Per questo motivo ho deciso di scrivere questo capitolo perché desidero chiarire una volta per tutte quando e se l’autore indipendente o l’editore di se stesso devono aprire la partita iva per distribuire i loro libri nei vari Store online.
Editoria – quando aprire la partita iva
Diciamo subito che una cosa è essere autori indipendenti ed un’altra operare come una casa editrice.
Nel primo caso, se la vostra attività è solo quella di scrittore, qualsiasi sia l’introito generato dai diritti d’autore non siete obbligati ad aprire una partita iva, la quale comporterebbe anche un aggravio non indifferente dal punto di vista patrimoniale (ad esempio il versamento dei contributi obbligatori INPS e INAIL previsti dalla normativa vigente).
Ma se la vostra attività è mista, cioè operate in vari settori (ad esempio scrivete libri ma fornite anche consulenze di marketing a privati o ad aziende) è necessario capire se questa vostra seconda attività è continuativa ed abituale.
In poche parole, tutti i cittadini italiani sono obbligati ad aprire la partita iva nel caso che le loro prestazioni non rientrino nella normativa prevista dalle collaborazioni occasionali che sono, lo dice la parola stessa, occasionali e non continuative.
Qui non c’entra molto il limite dei 5.000 euro previsto dalla legge. Se si supera tale soglia e la vostra attività è limitata alla distribuzione di libri su Internet, non siete obbligati ad aprire la partita iva. I riferimenti normativi a cui potete fare riferimento sono i seguenti:
“La partecipazione alla vita sociale dell’autore si realizza attraverso l’esplicazione delle attività di creazione e divulgazione dell’opera, senza che possa esercitarsi un controllo di merito sul contenuto di questa, in rispetto alla libertà di espressione (art. 21) e della libertà dell’arte e della scienza (art. 33). Sotto l’aspetto patrimoniale il diritto d’autore trova il suo fondamento giustificativo nella tutela del lavoro “in tutte le sue forme e applicazioni” (art. 35 comma 1). L’inclusione della disciplina dei diritti d’autore nel libro del lavoro del Codice Civile conferma questo assunto, in quanto la creazione dell’opera d’ingegno è considerata dalla legge come particolare espressione del lavoro intellettuale”.
(Fonte: http://dirittoautore.cab.unipd.it/).
Editoria – quando aprire la partita iva
Esistono invece dei casi in cui l’obbligo di apertura della partita iva è accertato dal fatto che la nostra attività sia continuativa ed abituale (ad esempio quando sono consulente di marketing e distribuisco libri ed e-book dedicati a questa materia specifica). Ma l’obbligo non deriva tanto dal fatto di pubblicate libri online ma perché fornite consulenze in modo continuativo e abituale a privati ed aziende che richiedono le vostre prestazioni e come tali, naturalmente vanno fatturate con l’applicazione dell’iva (22%).
Discorso diverso vale per le case editrici che invece sono delle aziende vere e proprie e quindi soggette all’apertura non solo della partita iva ma anche all’osservanza di specifici obblighi come l’iscrizione alla Camera di Commercio e il deposito legale delle opere diffuse a mezzo stampa alle librerie nazionali e a quelle del bacino d’utenza in cui ha sede la propria attività editoriale. Obbligo che comunque è in capo anche agli autori indipendenti che non hanno una casa editrice ma che distribuiscono i loro libri in carta stampata per mezzo del servizio self publishing sulle piattaforme editoriali online.
Editoria – quando aprire la partita iva
Se invece la vostra opera editoriale è distribuita solo in versione digitale, l’obbligo del deposito legale non sussiste (per gli e-book è in via sperimentale solo per coloro che desiderano farlo).
Nel caso delle Case editrici, ora non c’è più l’obbligo di iscrizione al Registro degli Editori e degli Stampatori.
Vi fornisco il link ad un sito dove potrete voi stessi raccogliere tutte le informazioni sul deposito legale delle opere stampate in Italia.
Potete collegarvi a questo link: http://www.depositolegale.it/
A questo link:
http://www.parlamento.it/parlam/leggi/04106l.htm potete invece visionare la legge relativa all’obbligo da parte degli autori e degli editori di deposito delle loro opere.
Per ogni approfondimento vi consiglio comunque di chiedere una consulenza al vostro commercialista che saprà suggerirvi i passi necessari per avviare una casa editrice.
Editoria – quando aprire la partita iva: articolo di Alan Revolti (editor e consulente editoriale della piattaforma AutoAiuto).
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