Quando avete finalmente completato la prima bozza del vostro libro, sarete senz’altro impazienti di riscriverne un’altra, di effettuare una seconda e poi magari una terza o quarta stesura, fino a quando tutto – almeno secondo il vostro giudizio – è scritto a regola d’arte.
Ma è corretto seguire questa regola, che a detta di molti scrittori, è il criterio migliore da seguire per scrivere e pubblicare con successo un libro?
Secondo me, dopo la stesura della seconda bozza e di un’accurata revisione della sintassi e di eventuali refusi, sarebbe cosa molto utile scegliere una campionatura di almeno una decina di persone alle quali sottoporre in lettura la propria opera.
Il problema è quello della scelta di persone adeguate e del genere di relazione che intrattenete con queste. Se si tratta di parenti, temo che questi non possano esprimere un parere del tutto oggettivo ma di parte e faranno molta fatica a dirvi ciò che realmente pensano del vostro libro.
Saranno più indulgenti di quanto in effetti vi serva. E questo non va bene.
Gli amici, almeno quelli più stretti, penso che siano i migliori lettori e anche i migliori critici e siccome voi dovete scrivere per il vostro lettore ideale, è bene che teniate in debito conto il parere e le critiche dei vostri osservatori.
La scelta dei lettori deve però osservare determinate regole. Non potete certo dare in lettura un vostro saggio sulla fisica nucleare a chi non conosce affatto la materia e non credo sia un’ottima idea far leggere il vostro romanzo di spionaggio a qualcuno che odia i racconti polizieschi.
Ma ciò che più conta di più nella scelta dei lettori ai quali affidare la prima lettura della nostra opera, è il rapporto che loro stessi hanno con i libri. Affidare la lettura del vostro a chi non legge quasi mai, equivale a un colpo a vuoto. La sua critica non potrà mai essere qualificata.
Dare invece il vostro romanzo a qualcuno che divora libri non appena può farlo, credo sia un passo azzeccatissimo.
Ecco le regole base nella scelta dei lettori delle vostre bozze:
- Scegliete una campionatura di almeno dieci persone di diversa estrazione e cultura. Se la vostra opera è ad esempio un romanzo storico, è importante che i vostri lettori conoscano il reale contesto nel quale si muovono i personaggi.
- I lettori non devono essere scelti tra parenti ed amici troppo stretti perché non fornirebbero una valutazione oggettiva.
- Vanno bene tutti, perché il vostro libro dovrebbe potenzialmente essere venduto a chiunque. Si al commerciante e al professionista, ma anche all’operaio, all’idraulico, al panettiere, ecc.
- I migliori critici sono coloro che leggono molto, quindi scegliete persone che leggono, non che fanno finta di leggere.
La vera valutazione editoriale avviene, come ben sappiamo, quando un editore accetta di leggere il nostro lavoro. Ma se con una pre-lettura da parte di persone selezionate, riusciremo a migliorare alcuni punti critici del nostro libro, sarà per noi un guadagno enorme.