Tutti coloro che scrivono per mestiere, hanno trascorso molti anni a familiarizzare con l’arte dello scrivere. Hanno buttato giù alla meglio molte scalette di romanzi con trame più o meno complesse, hanno scritto versi di poesie dettati dall’emozione del momento, hanno compilato diari in cui annotavano le loro giornate quotidiane.
I ferri del mestiere sono essenzialmente tre: una vasta cultura, una specializzazione in determinate materie (ad esempio tecnica, umanistica, storica, scientifica), una buona dose di creatività e la capacità di intrecciare una storia o mettere in ordine le sequenze temporali di un’inchiesta sia dal punto di vista storico che critico.
Il risultato del lavoro svolto dovrebbe avere un senso compiuto e non essere banale nel caso di un romanzo, oppure dovrà essere condotto con rigore, seguendo una determinata metodologia, verificando le fonti, nel caso di un saggio.
In una sola parola, dovrà essere credibile.
All’inizio del lavoro è opportuno compiere delle ricerche, cercare materiale che possa fornirci spunti ed idee per la nostra opera, leggere altri autori che hanno già scritto su quello specifico argomento (i libri si fanno con l’aiuto di altri libri – sostiene il celebre scrittore Vittorio Messori).
Purtroppo tutti gli scrittori lo hanno potuto constatare più di una volta. Non è sempre facile organizzare il lavoro preliminare in modo razionale. Spesso vengono a mancare alcuni elementi importanti. A volte l’ispirazione è assente per lunghi periodi, altre, non si è in grado di contattare persone che possano fornire testimonianze efficaci, altre ancora, le notizie disponibili non sono sufficienti per impostare il lavoro (nel caso di un saggio tecnico o scientifico, oppure per un’inchiesta di attualità o di cronaca).
I ferri del mestiere sono pochi quindi ma se non sono preparati come armi ben affiliate, sarà difficile venirne a capo.
La documentazione sui fatti e i personaggi di un romanzo ispirato ad una storia vera ad esempio, dovrà essere meticolosa e riguardare ogni aspetto sia dei protagonisti della vicenda narrata, sia dei personaggi che hanno ruoli minori.
Anche le ambientazioni delle scene e delle azioni sono complesse e richiedono attenzione e cura dei dettagli.
Ancor più se riguardano la descrizione fisica e caratteriale dei personaggi.
L’elemento più ostico per qualsiasi romanziere è quello di non cadere in contraddizione e di costruire vicende che possano incuriosire ma soprattutto appassionare il lettore.
Chi se ne intende, afferma che un romanzo deve avere una giusta dose di azione anche cruenta (ad esempio un omicidio), una equilibrata interazione tra due o più protagonisti coinvolti in qualche tresca amorosa e un finale a sorpresa, ovvero la conclusione di una storia che deve essere sempre tenuta sul filo della suspense e non svelare mai, se non nelle ultime pagine, quelli che potrebbero essere i possibili epiloghi.
Gli strumenti dello scrittore si e affermato negli Stati Uniti come uno dei testi fondamentali della didattica della scrittura. Roy Peter Clark e convinto che lo scrittore, In quanto artigiano, ha bisogno non tanto di regole, ma di una cassetta degli attrezzi ben fornita dalla quale scegliere, di volta in volta, lo strumento piu adatto.